Siamo Programmati per Adattarci alla Realtà

in cui Viviamo e per Stare Bene

Noi esseri umani siamo intrinsecamente motivati ad adattarci alla realtà in cui viviamo. Ciò significa che siamo programmati per sopravvivere, per superare le difficoltà, per stare bene e vivere felici. Per farlo, siamo impegnati sin dai primi giorni di vita a conoscere l'ambiente in cui viviamo per capire come funziona e a conoscere le persone che ci circondano per capire cosa aspettarci da loro.

 

Questo impegno per conoscere la realtà, in larga parte inconscio, porta alla formazione di una serie di credenze utili a proteggerci dai pericoli e a garantirci la sicurezza. Per esempio, sulla base delle proprie esperienze, un bambino può sviluppare la credenza per cui "se stesse male e chiamasse la mamma, lei arriverebbe presto" o quella per cui "se prendesse una nota disciplinare a scuola, il papà si arrabbierebbe".

 

In caso di esperienze traumatiche precoci, questo processo di conoscenza della realtà può portare alla formazione di un particolare tipo di credenze dette patogene perché associano il raggiungimento di un obiettivo sano a un pericolo per sé, per gli altri e/o per le relazioni importanti.

 

Per esempio, sulla base delle proprie esperienze, un bambino può sviluppare la credenza patogena per cui "se stesse male e chiamasse la mamma, lei ne risulterebbe appesantita e avvilita". Queste esperienze ripetute nel tempo porterebbero il piccolo a limitare le sue richieste di accudimento e cura alla mamma (obiettivo sano) per evitare di appesantirla e avvilirla (pericolo).

 

In origine le credenze patogene sono adattive perché utili a evitare che il trauma da cui hanno avuto origine si ri-verifichi, ma diventano disadattive perché tendono a generalizzarsi, ossia a guidare il nostro modo di sentire, di interpretare la realtà, di pensare e di comportarci anche quando l'ambiente e le relazioni che abbiamo cambiano.

 

Continuando con l'esempio di prima, quel piccolo da grande eviterà di avanzare richieste di cura agli altri perché si preoccuperà di appesantirli e avvilirli, come avveniva con la madre, privandosi della possibilità di ricevere accudimento, aiuto e sostegno quando ne ha bisogno.

 

Uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a diventare consapevole delle credenze patogene che sono alla base dei sintomi, delle inibizioni e dei comportamenti disfunzionali che compromettono il tuo benessere. Impara a padroneggiare le tue credenze patogene, chiedi aiuto a chi può dartelo!

 

Dott.ssa Federica Genova