L'eterno indeciso: quando scegliere è troppo pericoloso

Che vestiti mi metto oggi? Vacanze al mare o in montagna? Liceo o Istituto Tecnico? Medicina o Lettere? Università o lavoro? Posto fisso o provo a realizzarmi professionalmente in quello che mi piace? Accetto quel posto di lavoro allettante lontano da casa o mi accontento di quello che trovo qui per restare vicino alla mia famiglia, ai miei amici o alla mia fidanzata/fidanzato? Vado al compleanno di Marco o alla festa di laurea di Matteo? Vado a cena da mamma o da papà?...

 

Dalle più banali alle più importanti, le Scelte riguardano la quotidianità di ognuno di noi. E ogni scelta, inevitabilmente, comporta una rinuncia. A volte ci troviamo a dover scegliere tra un qualcosa che desideriamo e un qualcosa che consideriamo, o ci hanno indicato essere, più sicuro. Altre volte, ci troviamo a dover scegliere tra due cose che desideriamo allo stesso modo. Altre volte ancora, mettiamo a confronto la nostra prospettiva con quella altrui, perché magari quello che vorremmo scegliere potrebbe deludere/ferire una persona a cui teniamo o perché pensiamo che una persona per noi importante abbia un'idea migliore della nostra.

 

Così, continuamente, e non sempre in maniera consapevole, quando ci troviamo di fronte a delle scelte, facciamo una valutazione dei pro e dei contro e prendiamo una decisione.

 

Non esiste la “scelta giusta”, esiste la “scelta giusta per noi”.

 

Gli ingredienti per una buona scelta sono i propri desideri personali e le opportunità che la realtà ci offre.

 

Tuttavia, spesso intervengono altri “ingredienti” che rendono il processo che ci conduce a fare una scelta un percorso alquanto tortuoso:

 

  • possiamo compiere una scelta, e poi rimanere con la terribile sensazione di avere sbagliato o essere insoddisfatti;

  • possiamo compiere una scelta e poi, in seguito a esiti spiacevoli, sentirci in colpa per la decisione presa;

  • possiamo modificare continuamente le nostre scelte e non riuscire a portarle avanti, per fronteggiare la paura di aver sbagliato, con la conseguenza di “rimanere bloccati” e non riuscire ad andare avanti;

  • possiamo rimanere bloccati nell'indecisione, e non compiere nessuna scelta.

 

Perché? Quali sono gli ingredienti nocivi che trasformano una scelta in un incubo?

 

Le scelte che ci fanno stare bene sono quelle che partono dai nostri desideri. E per continuare a stare bene dopo aver scelto, abbiamo bisogno di sentirci sereni all'idea di cambiare al cambiare dei nostri desideri.

 

Tuttavia, può capitare che esperienze negative del nostro passato possono averci portato a credere che perseguire i nostri desideri possa essere dannoso per noi stessi o per le persone che amiamo.

 

Per questo motivo, compiere una scelta può divenire qualcosa di molto difficile, spaventoso e doloroso:

  • possiamo così scegliere di fare qualcosa che è molto lontana dai nostri desideri, rimanendo estremamente insoddisfatti;

  • possiamo compiere la scelta desiderata e sentirci, fortemente e ingiustamente, in colpa;

  • possiamo rimanere combattuti tra ciò che desideriamo e le nostre paure e rimanere così bloccati in un continuo cambiare idea e/o nell'incapacità di scegliere.

     

Ad esempio, i nostri genitori potrebbero non aver sostenuto i nostri desideri, la nostra autonomia di scelta, ma piuttosto averci spesso rimandato che:

  • quello che noi pensavamo di voler fare era sbagliato o che non eravamo in grado di portarlo avanti;

  • li avremmo fatti soffrire se avessimo portato avanti una scelta differente da quella che volevano noi prendessimo;

  • oppure che prendere una scelta senza tenere in considerazioni i bisogni degli altri fosse egoista e cattivo.

     

In questi casi, potremmo giungere a vivere con forte disagio ogni situazione in cui occorre compiere una scelta nel timore di fare la cosa sbagliata per noi stessi o di far del male alle persone a cui vogliamo bene.

 

Un esempio particolare. Non è infrequente che genitori separati si mostrino gelosi e dispiaciuti quando il proprio figlio passa del tempo con l'ex coniuge. In questi casi, i figli possono sentire che sia la scelta di stare con la mamma sia la scelta di stare con papà (due desideri ugualmente normali e legittimi) possa far stare male l'altro genitore a cui ugualmente tengono. Questa situazione può condurlo a sviluppare la credenza patogena per cui compiere una qualsiasi scelta possa ferire una persona a cui si tiene, e a rimanere intrappolato in un vortice di dubbi, ripensamenti e sensi di colpa ogni qual volta si troverà a doversi confrontare successivamente con delle scelte, specie quando queste coinvolgeranno le persone che ama.

 

Cosa fare?

 

La radice degli ostacoli che si oppongono alla nostra libertà di scelta è spesso inconsapevole, totalmente o per molti aspetti, e per questo può essere utile rivolgersi a uno psicologo nella misura in cui non sappiamo più cosa realmente desideriamo, non riusciamo a portare avanti serenamente ciò che desideriamo o non riusciamo ad affrancarci dal senso di colpa che ci assale quando compiamo la scelta desiderata. I desideri hanno bisogno di essere compresi, accolti e sostenuti. Non farli spegnere!

 

 

Dott. Giuseppe Stefano Biuso