Come guarire dai maltrattamenti subiti!
Quale rabbia? Quale Perdono?
Si sente spesso che per
guarire dal male che ci hanno fatto
è essenziale perdonare e lasciare andare.
Ma questa è solo l'ultima parte del processo,
una parte che non può prescindere da un pregresso fondamentale passaggio.
Perdonare presuppone
essersi sentiti prima in diritto di odiare,
avere chiaro che
non ci meritavamo in alcun modo
il male che ci hanno fatto,
che non siamo stati maltrattati per colpa nostra.
La rabbia è un grido d'amore che chiede alle persone a cui teniamo
di mantenere un rapporto in cui i bisogni di entrambi sono importanti.
La rabbia è un grido di giustizia e libertà che segnala al mondo il nostro amore per la vita,
il nostro bisogno di esistere e mantenere la nostra serenità.
Quando subiamo ancora gli effetti di eventi dolorosi del passato
è perché, consapevolmente o meno, una parte di noi
non riesce ancora ad arrabbiarsi verso chi, volontariamente o meno, ci ha fatto del male.
E così, quando siamo afflitti da ansia, inibizioni o tristezza,
quando siamo intrappolati in autocolpevolizzazioni senza fine
o in un odio che non riesce ad assopirsi, la verità è che
stiamo continuando a prendercela con noi stessi e non con chi ci ha fatto del male.
Rimaniamo intrappolati in una gabbia di perdono o odio inconsistente,
e non riusciamo mai davvero a perdonare,
davvero a perdonarci,
davvero a lasciarci alle spalle il nostro passato
(e anche chi, pur se perdonato, va allontanato perché continuerebbe a essere tossico per noi)
e ad andare avanti verso la vita che vogliamo.
Dott. Giuseppe Stefano Biuso