In amore vince chi fugge?

 

 

 

Chissà quante volte vi sarete trovati a parlare con un/a amico/a di un amore non corrisposto che vi faceva soffrire e chissà quante volte vi sarete sentiti ripetere quel famoso detto popolare che recita "in amore vince chi fugge!". Così tante volte che avrete finito per crederci, crederci al punto da considerarlo un antidoto magico per conquistare l'altro tanto desiderato.

 

 

 

Questo breve articolo vuole spiegare perché molte persone finiscono per innamorarsi in modo sistematico di altri sfuggenti, e si rivolge a chi, a causa di questa tendenza, finisce per non avere una relazione stabile, appagante e soddisfacente e per soffrirne terribilmente.

 

In genere, la tendenza a invaghirsi di altri non disponibili si accompagna alla tendenza a esaltare le qualità e le caratteristiche dell'altro sfuggente e a pensare, più o meno inconsciamente, che se fossimo stati migliori lo avremmo potuto conquistare. Il problema quindi siamo noi. Siamo noi a non essere abbastanza. L'altro è troppo per noi. Così iniziamo, più o meno consapevolmente, a modificare il nostro modo di pensare, di comportarci e di essere per ricevere uno sguardo fugace e/o un briciolo di attenzione. Se non arriva ci sentiamo tremendamente sbagliati. Se arriva ci sentiamo al settimo cielo, ci sentiamo speciali e si alimenta in noi la speranza che, prima o poi, coroneremo il nostro amore.

 

Si tratta di una speranza amara e illusoria che finirà per infrangersi ogni qualvolta quello sguardo fugace e/o quel briciolo di attenzione tarderà ad arrivare. Così nella mente di chi tende a invaghirsi di persone sfuggenti si crea un film con dei fotogrammi di interazioni positive che alimentano la speranza di un rapporto ideale a cui "se fossimo migliori potremmo ambire" e dei fotogrammi negativi che viviamo perché "non siamo abbastanza".

 

Questa tendenza è da rintracciarsi in credenze patogene inconsce che ruotano attorno all'idea di non meritare attenzioni, interesse, affetto, amore e cure da parte degli altri, e che si sono formate nel contesto di relazioni infantili disfunzionali con le persone più importanti per la nostra sopravvivenza. Da piccoli, infatti, non possiamo cavarcela da soli, anche se i nostri genitori sono trascuranti dobbiamo proteggere la relazione con loro ad ogni costo. Il prezzo da pagare è molto alto ma è preferibile al rischio di perderli. Così finiamo per pensare che se ci trascurano è perché non siamo abbastanza, è perché se fossimo migliori ci darebbero l'amore che tanto desideriamo.

 

La tendenza a invaghirsi di persone poco o per nulla disponibili si configura così come il tentativo (inconscio) di ricercare, ricalcare e rivivere quelle relazioni della nostra infanzia in cui abbiamo sentito che l'amore tanto desiderato ci era negato. Tale ricerca è sorretta dal desiderio di dare a quelle relazioni un risultato diverso, di ottenere quell'amore tanto a lungo desiderato durante l'infanzia per dimostrare a se stessi che lo si merita. Ma la scarsa disponibilità dei nostri genitori non dipendeva da noi, così come la scarsa disponibilità delle persone di cui ci innamoriamo non dipende da noi. Se una porta non si apre, non è la nostra porta: non sono le nostre chiavi ad essere sbagliate, ma la porta a non essere quella giusta per noi. La tendenza a cercare di ottenere l'amore di chi non sa darcelo ci fa soffrire, non ci permette di avere delle relazioni buone, positive e soddisfacenti e alimenta un circolo vizioso che finisce per farci sentire sempre più sbagliati. Incontrare uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto può aiutarti a interromperlo. Impara a fuggire da chi fugge in amore, impara a scegliere chi resta!

 

 

Dott.ssa Federica Genova