“UN’ANSIA PER AMICA"

L’ansia è un’emozione normale e utile, un segnale che ci avvisa di una possibile minaccia futura e ci consente di prepararci ad affrontarla.

A differenza della paura, che è una risposta emotiva a un pericolo presente e che ci spinge a lottare o a fuggire, l’ansia è più frequentemente associata alla tensione muscolare e a uno stato di allerta che ci spinge a pianificare i modi possibili per superare le imminenti previste difficoltà.

 

Gli stati ansiosi si manifestano attraverso manifestazioni fisiche, quali palpitazioni, tachicardia, sudorazione, irrequietezza motoria, nausea, secchezza delle fauci, ecc.; e manifestazioni psicologiche, quali apprensione, insicurezza, tensione emotiva.

 

Sia l’ansia sia la paura hanno una funzione adattiva, in quanto spingono l’individuo a mettere in atto una serie di risposte e reazioni per fronteggiare il pericolo o la prova che segnalano.

Tuttavia, quando paura e ansia diventano troppo intense, persistenti e pervasive, perdono la loro utile funzione e si trasformano in ostacoli difficilmente superabili.

 

Possiamo parlare di patologia ansiosa quando ansia e paure risultano eccessive e sproporzionate rispetto alla situazione e/o allo stimolo, si verificano in maniera frequente o continua, o innescano comportamenti di evitamento attivo che limitano la vita della persona.

 

L'ansia diventa patologica quando essa costituisce la reazione a credenze patogene, principalmente inconsce, che hanno avuto origine da situazioni traumatiche, eventi avversi o protratte relazioni spiacevoli che hanno portato ad associare il perseguimento di obiettivi sani, normali e piacevoli a pericoli per sé o per le persone care.

Ad esempio:

  • l’ansia può svilupparsi quando inconsciamente o meno si crede di dover essere performanti e perfetti per essere apprezzati o amati: eccellere in ogni attività in cui ci si impegna diventa così una questione vitale e non riusciamo a tollerare la possibilità umana e normale di sbagliare;

  • una persona può provare ansia quando crede di non poter chiedere aiuto e sostegno, per il timore di apparire debole, priva di valore, o di pesare sulle persone a cui tiene;

  • l’ansia potrebbe essere associata ad un senso di colpa, per lo più inconscio, per cui si crede che ottenere successo, benessere e felicità possa far soffrire chi è meno fortunato di noi.

Le cause possono essere diverse tante quante sono le paure, consce e inconsce, che esperienze negative della nostra vita possono averci portato a sviluppare.

 

Contattare uno psicologo può essere utile per divenire consapevoli delle proprie paure, superarle, e far sì che l'ansia torni ad essere una nostra amica.

 

 

Dott.ssa Giorgia Abate