La logica segreta delle fantasie sessuali

Hai mai avuto problemi sessuali con il tuo partner? Hai mai pensato che le tue fantasie sessuali fossero “bizzarre”, “perverse”, “sbagliate”? Hai mai provato vergogna o ti sei mai sentito in colpa ad esprimerle nei tuoi rapporti intimi o semplicemente a parlarne con qualcuno?

 


Probabilmente il fatto che noi avvertiamo l’eccitazione sessuale a livello biologico e in modo abbastanza spontaneo contribuisce ad alimentare il mito che la sessualità sia qualcosa che ci accade e non qualcosa che creiamo attivamente. In realtà, non esiste nulla di automaticamente eccitante: ogni persona può trovare eccitanti situazioni, posizioni o comportamenti che per altri non lo sono. La maggior parte di noi sa cosa la fa eccitare ma non ne conosce il perché.

L’opinione comune, così come gran parte della psichiatria e della psicologia tradizionale, ha mostrato da sempre una tendenza a patologizzare la sessualità, considerando come perverse o bizzarre le fantasie sessuali che esulano dalle norme convenzionali. È da lì che nasce il disagio, la vergogna e la colpa che probabilmente hai sperimentato anche tu di fronte a certe fantasie o desideri. Ma siamo certi che questa sia la lettura corretta? E qual è il senso che potremmo attribuire alle nostre fantasie sessuali?

La Control Mastery Theory introduce un nuovo punto di vista in cui la “perversione” rappresenta semplicemente la strada complicata che alcune persone devono percorrere per poter raggiungere quel senso di sicurezza che gli permetterebbe di eccitarsi e provare piacere. Infatti, esperienze negative vissute durante l'infanzia e l'adolescenza possono portare a sviluppare credenze patogene, consce quanto inconsce, che associano al perseguimento di desideri sani e normali la possibilità che si verifichi un pericolo per sé o per gli altri. Le fantasie e le preferenze sessuali rappresentano semplicemente un tentativo di contrastare e padroneggiare quelle credenze patogene che interferirebbero con il raggiungimento dell'eccitazione e del piacere.

Ad esempio, possono essere un modo per contrastare:

  • la credenza patogena di essere sgradevoli e immeritevoli di interesse;

  • la credenza patogena per cui i nostri bisogni, compresi quelli sessuali, siano eccessivi per gli altri;

  • la credenza patogena per cui avere una vita soddisfacente possa essere un torto nei confronti di familiari infelici;

  • tutte quelle credenze patogene che, più in generale, minacciano il nostro benessere personale e il nostro rapporto con gli altri.

Le fantasie sessuali, dunque, piuttosto che essere qualcosa di patologico costituiscono un tentativo di contrastare i propri traumi passati e le credenze patogene che da essi sono derivati: sono al servizio del nostro benessere e del nostro piacere.

Ad esempio, Monica, era solita fantasticare di fare sesso con uomini “importanti”, o che comunque avessero un'autorità su di lei, per disconfermare la credenza patogena di essere “essere indegna e disgustosa” che aveva dedotto dal comportamento estremamente freddo e trascurante che entrambi i genitori avevano avuto nei suoi confronti: queste fantasie le consentivano di sentirsi piacevole e attraente, e quindi di potersi rilassare ed eccitare.

Margherita aveva bisogno di creare fantasie di essere dominata sessualmente da uno sconosciuto per eccitarsi e arrivare ad avere un orgasmo con suo marito. Durante le sedute Margherita mi racconta, con estrema vergogna e imbarazzo, che da sempre per eccitarsi si serve di fantasie in cui compaiono uomini rudi e insensibili che possono arrivare ad essere anche violenti e stuprarla. Questa fantasia le piace perché le permette di raggiungere il piacere senza doversi preoccupare in alcun modo dell’altro. Infatti, Margherita ha perso la madre quando era molto piccola ed è stata cresciuta dal padre, un uomo fragile, schivo e spesso depresso, che non si è mai risposato e che tendeva a reagire con estrema angoscia ogni qual volta Margherita gli esponeva un suo bisogno o un suo malessere. Dal rapporto con il padre, aveva sviluppato la credenza patogena inconscia per cui legandosi affettivamente ad un uomo lo avrebbe ferito e sopraffatto. Attraverso le sue fantasie masochiste, Margherita rovesciava i ruoli e si rassicurava del fatto che se sono gli uomini a ferirla, non è lei a essere la persona distruttiva e spietata.

Se le tue fantasie sessuali ti turbano, rivolgerti a uno psicologo ti potrà aiutare a non considerarle più qualcosa di anormale e di cui vergognarti, ti permetterà di comprenderne la logica e lo scopo, e di capire qualcosa in più sulla tua personalità. Magari scoprirai che ciò che sta alla base degli scenari che ti eccitano sono le stesse cose che plasmano altre aree della tua vita come il lavoro o i rapporti. Il pudore sessuale si dissolverà di fronte a nuove consapevolezze e la tua capacità di provare piacere nella sessualità e nella vita aumenterà quando capirai meglio il significato delle tue fantasie e più in generale quando capirai meglio te stesso. Quindi smettila di provare vergogna o sentirti sbagliato: è il momento di esplorare te stesso e le tue fantasie senza giudicarti!

 

Dott.ssa Roberta Alesiani